La stima delle dimensioni del feto serve a monitorare il corretto sviluppo del bambino. Vengono rilevate dal medico durante l’ecografia e, anche se i valori non sono del tutto attendibili (il margine di errore può variare tra il 10-15%), offrono informazioni utili sullo stato di salute del feto.
Conoscere le dimensioni del feto consente di datare in maniera piuttosto precisa la gravidanza.
La variazione dei parametri che avviene nel corso delle settimane, valutata con le curve di crescita intrauterine, permette di riconoscere eventuali malattie che potrebbero interferire con lo sviluppo del bambino.
In prossimità del parto, poi, queste informazioni sono fondamentali per stabilire se per esempio è necessario effettuare un cesareo (nel caso in cui il bambino sia troppo grande rispetto alla costituzione fisica materna: accade di rado, ma accade).
Un’importante considerazione è che nel corso della gravidanza le dimensioni del feto vanno incontro a ritmi di crescita esponenziali in relazione al periodo. Ad esempio, dal 3° al 5° mese risulta accentuata la crescita in lunghezza (circa 5cm al mese) mentre negli ultimi 2 mesi di gestazione è l’aumento del peso fetale a essere privilegiato (circa 700 grammi al mese).
Come viene calcolato il peso?
Durante le ecografie, il ginecologo rileva tanti valori del bimbo, che sono indicati generalmente con delle sigle e che servono per valutare le dimensioni fetali e il tasso di crescita per settimana di gestazione:
- AC (circonferenza addominale)
- BDP (diametro biparietale)
- HC (circonferenza cranica)
- HL (lunghezza omero)
- FL/FE/F (lunghezza femore)
- ODP (diametro occipito-frontale)
Le misure del feto vengono registrate e poi confrontate con delle tabelle “standard” che permettono di seguire l’andamento della crescita nel corso della gravidanza.
Di seguito alcune formule di riferimento “standard”:
Diametro biparietale (BPD): si basa sulla misurazione della distanza tra le due ossa parietali del bambino (la distanza tra le sue orecchie). È molto utilizzata al superamento della quattordicesima settimana di gravidanza o comunque quando la lunghezza cefalo-rachidiana è superiore ai 50mm.
Formula di Shepard: il peso del feto viene calcolato utilizzando il diametro biparietale e la circonferenza addominale. È indicata per i feti normopeso.
Formula di Hadlock: il peso del feto viene calcolato sommando il diametro biparietale, la circonferenza cranica, la circonferenza addominale e la lunghezza del femore.
Formula di Sabbagha: il peso del feto viene calcolato aggiungendo l’età gestazionale alla formula di Hadlock.
Tra tutte, la formula di Shepard è quella meno soggetta a errori in quanto prende in considerazione solo due parametri.
I risultati sono comunque soltanto indicativi, non essendo l’apparecchio ecografico dotato di bilancia per cui il margine di errore, come già anticipato, arriva al 10-15% in più o in meno.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto di redigere delle tabelle di crescita fetale divise per sesso basate su popolazioni multiple, e non come avveniva in passato basandosi su singole popolazioni di alcuni paesi ad alto reddito.
Una delle principali sfide globali dell’OMS è diminuire la mortalità e la morbilità perinatale. La diagnosi precoce delle problematiche che possono insorgere durante la gravidanza o i primi mesi di vita è fondamentale per intervenire in modo veloce ed efficace e le ecografie e le stime dei pesi durante la gravidanza sono fondamentali per individuare e gestire le gravidanze ad alto rischio.