06
Dic
COME PREVENIRE LA MORTE IN CULLA ANCHE GRAZIE AL CIUCCIO
A cura di Redazione J BIMBI,
composta da mamme e redattrici esperte
SIDS (Sudden Infant Death Syndorme) è una parola che, a partire dagli anni ’90, è diventata di dominio pubblico, quando è stata data vita in tutto il mondo a una campagna informativa per genitori e operatori dell’infanzia per diffondere il più possibile le raccomandazioni e le azioni preventive sulla cosiddetta morte in culla.
Per SIDS si intende infatti la morte improvvisa durante il sonno di neonati di età compresa tra i 2 e i 6 mesi di vita o comunque inferiore a un anno, che non trova alcuna spiegazione medica anche in caso di autopsia.
A partire dagli anni ‘90 gli studi sono stati approfonditi e oggi si ritiene che alla base della SIDS ci sia un difetto di maturazione del cervello che governa la capacità del neonato di svegliarsi in condizioni pericolose come la mancanza di ossigeno. A questo fattore di base si associano altri fattori di rischio concomitanti o condizioni sfavorevoli che trasformano il rischio in evento tragico: prematurità o basso peso alla nascita, assunzione di alcool o fumo in gravidanza, fumo passivo ed elementi ambientali che possono innescare la crisi, come caldo eccessivo, alimentazione con latte artificiale, sonno a pancia in giù, materasso troppo morbido o la presenza di cuscini o paracolpi.
In particolare, i bambini più a rischio sono quelli nati prematuri o con basso peso alla nascita (meno di 2,5 kg) e i figli di madri fumatrici in gravidanza.
Oggi tutti i genitori hanno a disposizione delle linee guida che se seguite in modo rigoroso possono ridurre il rischio SIDS fino al 90% e in molti Paesi c’è stata una forte riduzione di queste morti bianche da quando sono state fatte campagne informativa di massa, come ad esempio negli Stati Uniti. Ecco perché è fondamentale diffondere il più possibile le linee guida, per proteggere ogni bambino dal rischio di morte in culla.
LINEE GUIDA PER PREVENIRE LA SIDS
- Il neonato deve SEMPRE dormire a pancia in su!
- Il neonato dovrebbe preferibilmente dormire nel suo lettino ma nella camera dei genitori, che lo possono controllare più frequentemente e con la loro presenza “disturbano” il sonno del bambino.
- La stanza in cui il neonato dorme non deve superare i 20 °C di temperatura ed è bene evitare di coprire troppo il bambino con coperte e vestiti pesanti. La testa deve essere sempre scoperta.
- Il bambino deve essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla o del lettino in modo che non possa scivolare sotto le coperte (che a loro volta dovranno essere regolate per arrivare al petto del bimbo).
- Il materasso deve essere rigido e della misura esatta del lettino/culla, non deve lasciare spazi in cui il bambino può infilarsi con la testa per errore. Evitare di far dormire il bambino sopra divani, cuscini imbottiti, trapunte, letti ad acqua e rimuovere i paracolpi dal lettino. Evitare l’uso del cuscino fino al primo anno di vita!
- Non esporre mai il bambino al fumo di sigaretta e tenere l’ambiente libero dal fumo.
- Allattarlo al seno se possibile. L’allattamento al seno ha un effetto protettivo perché un bambino che poppa anche di notte ha un sonno più leggero.
- L’uso del ciuccio è protettivo, perché favorisce la suzione e contribuisce quindi ad aumentare la “risvegliabilità” del neonato. È importante però introdurre il ciuccio dopo il primo mese di vita, per non interferire con l’avviamento dell’allattamento al seno.
Per saperne di più si può fare riferimento al sito del Ministero della Salute.
LEGGI I CONSIGLI DELLA NOSTRA GUIDA PEDIATRICA
Cura del neonato
PESO DEL NEONATO, COSA SAPERE
composta da mamme e redattrici esperte
Nelle prime settimane di vita un neonato cresce di circa 150 grammi a settimana…
Cura del neonato
IL SUCCHIETTO AIUTA A PREVENIRE IL RISCHIO SIDS!
composta da mamme e redattrici esperte
Viene raccomandato il ciuccio quando il bimbo dorme, ecco perchè
Cura del neonato
OTITE NEONATO, COME RICONOSCERLA E CURARLA
composta da mamme e redattrici esperte
Il 60% dei bambini da 0 a 3 anni hanno almeno un episodio di otite. La prevenzione è l’arma da usare!