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Apr
COSA FARE SE SI VUOLE RIMANERE INCINTA
A cura di Redazione J BIMBI,
composta da mamme e redattrici esperte
La gravidanza e il parto sono momenti molto importanti per le mamme e le loro famiglie e vanno vissuti con serenità e consapevolezza. Ma come fare a rimanere incinta? Questa è una domanda piuttosto comune, soprattutto nella donna che ha delle difficoltà a rimanere incinta. Ci sono diverse accortezze da considerare, come il tipo di alimentazione e lo stile di vita ma anche controlli e visite ginecologiche preconcezionali. Una corretta salute preconcezionale è fondamentale per un ottimale decorso della gravidanza. Non si tratta solo di programmare i tempi, ma anche di mettere in agenda con un certo anticipo gli appuntamenti raccomandati per tutelare la salute e il benessere di mamme, papà e dei nascituri. Prima di tutto, è bene calcolare il periodo fertile per capire quando si ha maggiore possibilità di rimanere incinta.
Calcolare il periodo fertile
Per calcolare i giorni fertili, è importante conoscere bene le fasi del ciclo mestruale. Le fasi sono tre:
- La fase follicolare, che, per le donne che hanno un ciclo regolare dura circa 14 giorni. Le mestruazioni arrivano all’inizio della fase follicolare e durante questa fase alcuni follicoli arrivano a maturazione, ma solo uno di loro diventa un ovocita.
- L’ovulazione, che dura 24 ore è la parte essenziale del ciclo mestruale. Coincide con il rilascio di un ovulo (uno solo ogni ciclo) da parte delle ovaie. Se fecondato da uno spermatozoo, viaggiando attraverso le tube per poi impiantarsi nell’utero, si ha il concepimento e dunque l’inizio di una gravidanza. Se non è fecondato, l’ovocita viene evacuato, attraverso la comparsa delle mestruazioni.
- La fase luteinica o luteale: se l’ovulo viene fecondato, dopo essere risalito all’interno della tuba, raggiunge la cavità uterina e si impianta nell’utero. Questa fase dura 14 giorni.
Per calcolare la data dell’ovulazione, bisogna sapere che, anche se il ciclo femminile può essere più o meno lungo, la fase lutale ha sempre la stessa durata. Quindi, per calcolare l’ovulazione, è necessario sottrarre questi 14 giorni alla durata totale del proprio ciclo medio. Per esempio, se il ciclo dura 24 giorni, l’ovulazione avverrà il decimo giorno.
Per avere più probabilità di fecondazione, nei calcoli è necessario comprendere anche cosiddetti “giorni fertili”, che sono quelli precedenti e successivi alla data ipotizzata: l’ovulo ha una durata di vita di 24 ore, gli spermatozoi vivono fino a 4 giorni, quindi complessivamente si tratta di un periodo di 5/6 giorni.
Alimentazione e stile di vita
Condotte preventive consigliabili quando si programma una gravidanza sono l’abolizione dell’alcol e del fumo di sigaretta. Il fumo va bandito perché comporta un maggior rischio di parto prematuro, inoltre altera il battito cardiaco del feto e la frequenza dei suoi movimenti. I figli di madri fumatrici sono più esposti alla “sindrome della morte improvvisa in culla” e alle infezioni dell’apparato respiratorio. L’abuso di alcol sia prima che durante la gravidanza ha importanti conseguenze sullo sviluppo del feto e sulla salute del bambino come malformazioni, problemi di accrescimento e un incremento della mortalità.
Una sana alimentazione è fondamentale per la fertilità di coppia. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità la migliore alimentazione per il periodo preconcezionale è la dieta mediterranea. Tra gli alimenti maggiormente consigliati ricordiamo di consumare quelli ricchi di Omega-3, acidi grassi essenziali che favoriscono il corretto sviluppo neurologico del feto e che per esempio sono presenti in grandi quantità nel pesce. Fondamentale è l’assunzione di acido folico e di vitamina D in caso di carenza. Alcuni studi consigliano l’assunzione quotidiana di 400-800 microgrammi di vitamina B9 o, appunto, acido folico, che si stima possa diminuire anche del 50-70 per cento l’incidenza di difetti del tubo neurale (spina bifida e anencefalia). Perché questa misura abbia effetto, però, occorre adottarla con almeno un mese di anticipo (l’ideale sarebbe 3) rispetto all’epoca del concepimento e protrarla per tutto il primo trimestre. L’assunzione può avvenire o sotto forma di integratori (venduti in farmacia) o di cibi che ne sono ricchi (come asparagi, spinaci, broccoli, cavolini di Bruxelles, arance, banane e lievito). Altri studi rivelano che, in associazione con le vitamine B6, B12 e lo zinco, l’acido folico sarebbe efficace anche nella prevenzione del labbro leporino e dei difetti cardiaci, renali e scheletrici. Consigli nutrizionali specifici verranno suggeriti in caso di disturbi alimentari associati ad obesità o eccessiva magrezza.
Visita ginecologica preconcezionale
E’ consigliabile a tutte le donne una visita ginecologica in vista di una nuova gravidanza. La visita comprenderà l’esame speculare, il pap test e un’ecografia pelvica e mammaria. Verranno prescritti gli esami preconcezionali che comprendono: enzimi epatici e renali, vitamina D, profilo tiroideo, esame delle urine e urinocultura e un emocormo completo. In caso di alterazione di alcune caratteristiche della forma dei globuli rossi, può essere fatto gratuitamente un approfondimento attraverso il Test di Simmel e la ricerca di emoglobine anomale. Verrà poi indagato il profilo immunitario della gestante con il dosaggio anticorpale delle infezioni del complesso TORCH, acronimo che racchiude al suo interno diversi batteri, parassiti e virus responsabili di patologie particolarmente rischiose in gravidanza tra cui: Toxoplasmosi, Others (Sifilide, HIV, Epatite, Parvovirus, ecc.), Rosolia, Citomegalovirus e Herpes simplex. In caso di suscettibilità verrà proposta la vaccinazione, quando possibile.
Per l’uomo, in casi selezionati, è indicato lo spermiogramma, l’analisi del liquido seminale, per verificare fertilità e lo stato di salute di tutto l’apparato genitale e la spermiocoltura, l’esame per assicurarsi che non ci siano batteri o altri microrganismi potenzialmente dannosi. Con questo esame si può ricercare la presenza di germi comuni, miceti e micoplasmi.
Counselling genetico
Parte integrante della visita ginecologica preconcezionale è il counselling genetico, che comprende il carrier screening e l’anamnesi genetica. Ogni coppia è a rischio di generare un figlio affetto da una o più malattie genetiche. Questo avviene soprattutto quando entrambi i genitori sono portatori di patologie a trasmissione autosomico recessiva. In questo caso il rischio di generare un figlio affetto è del 25%. Molte coppie sanno di essere portatori perché hanno un caso in famiglia o un precedente figlio affetto, ma oggi è possibile indagare questi tratti tramite i testi genetici al portatore (carrier screening).
Attraverso il carrier test è possibile indagare il profilo genetico di tantissime patologie autosomico recessive (alcuni pannelli arrivano fino a 350 patologie). Mentre per alcune la prevalenza è molto bassa, per altre invece può arrivare fino a 1 su 25! Vuol dire che su 25 donne, una risulterà portatrice di quella determinata mutazione genetica e se dovesse incontrare un uomo portatore, il figlio avrà il 25% di possibilità di essere malato. Esempi di malattie autosomiche recessive sono la fibrosi cistica, la talassemia o anemia mediterranea, l’atrofia muscolare spinale o SMA, la sordità congenita, la sindrome da X fragile.
Vi sono infine delle condizioni in cui la coppia già sa di essere portatrice di una determinata patologia recessiva ed in questi casi il counselling dipenderà dal tipo di patologia, dalla sua penetranza e dal tipo di trasmissione. Le opzioni sono essenzialmente due:
- la diagnosi prenatale precoce tramite villocentesi, un test prenatale invasivo che consente di individuare malattie genetiche e anomalie congenite, come la sindrome di Down;
- la diagnosi preimpianto qualora la coppia decidesse di optare per la fecondazione assistita. La diagnosi preimpianto è un insieme di tecniche che permettono di individuare la presenza di anomalie cromosomiche e/o patologie genetiche nei gameti (ovociti e spermatozoi), o negli embrioni, prima che vengano trasferiti nell’utero. L’obiettivo è identificare eventuali embrioni anomali o patologici.
Presenza di patologie croniche
La presenza di malattie croniche pregresse nella futura mamma può portare a complicanze fetali importanti: bambini di peso eccessivo, nascite premature, malformazioni, rischio di aborto spontaneo, gravi scompensi glicemici, distacco di placenta.
E’ importante valutare pertanto il quadro completo di patologie frequenti nella popolazione: quindi la glicemia, per valutare alterazioni che possono ricondurre al diabete, al colesterolo, ai trigliceridi e ultima ma molto importante alla funzionalità della tiroide (il TSH). La tiroide è fondamentale perché è quella che regola il delicato metabolismo del nostro corpo e basta un piccolo squilibrio perché qualcosa non funzioni.
Il diabete e l’ipertensione arteriosa sono esempi di disturbi che aumentano il rischio di problemi durante la gravidanza. La pressione arteriosa elevata (ipertensione) durante la gravidanza può essere classificata in vari modi:
- Ipertensione cronica: la pressione sanguigna era alta prima della gravidanza.
- Ipertensione gestazionale: la pressione sanguigna aumenta per la prima volta dopo 20 settimane di gravidanza invece che 37. Questo tipo di ipertensione di solito si risolve dopo il parto.
- La preeclampsia è un altro tipo di ipertensione che si sviluppa durante la gravidanza accompagnata da proteine nelle urine.
Per quanto riguarda il diabete, per le donne che ne sono affette prima della gravidanza, i rischi di complicanze durante la gestazione (diabete gestazionale) dipendono dalla durata del diabete e dall’eventuale presenza di complicanze, come ipertensione arteriosa e danni renali.
Scarso controllo di ipertensione e diabete possono provocare difetti congeniti importanti nel feto o aborto spontaneo, neonato di peso superiore a 4 kg alla nascita, necessità di parto cesareo, morte in utero del feto.
Anche l’asma se scarsamente controllata, aumenta il rischio di manifestare:
- Parto pretermine e/o crescita insufficiente del feto
- Preeclampsia
- Parto cesareo
- Complicanze nelle donne in gravidanza, compreso il decesso
Per chi soffre di patologie autoimmuni, gli anticorpi anomali prodotti possono attraversare la placenta e provocare problemi al feto.
Per fortuna, oggi vengono effettuati molti più controlli durante la gestazione, che riducono gli effetti nefasti legati ad una gravidanza a rischio.
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