Per un adulto è facile questo cambiamento?
Diciamo che mentre il bambino percorre la strada della crescita, nel vero senso della parola, gli adulti sono più propensi alla staticità, pertanto gli atteggiamenti burrascosi e di insistenza dei bambini potrebbero lasciare davvero spiazzati.
Tocca all’adulto però essere in grado di gestire le proprie emozioni, sapere che un bambino iperstimolato o troppo stanco non sarà collaborativo e tantomeno paziente, ad esempio.
Inutile quindi chiedergli di comportarsi bene, non è certo questione di buona educazione.
Prevenire le crisi di pianto causate dalla stanchezza è il modo in cui il genitore evita di stancare eccessivamente il bambino, che non sarà di certo disposto a ragionare e tantomeno verrà a dirci “Mamma, papà, siccome sono stanco, schiaccio un riposino”!
Un bambino attratto da un aggeggio, seppur pericoloso, non sarà di certo disposto a desistere davanti agli avvertimenti “non toccare” o “così ti fai male”. Una volta che un bambino si è prefigurato l’interazione con un oggetto vorrà metterla in pratica con tutta la sua determinazione, se sembra non ascoltare i vostri avvertimenti verbali cercate di non cadere nella trappola delle punizioni o delle severe sgridate, sarebbero vane.
Piuttosto fate in modo di convogliare la sua attenzione e le sue energie verso un’azione non pericolosa che possa realizzare il suo desiderio di sentirsi capace! I bambini amano sentirsi capaci, vedono tutto il giorno adulti laboriosi e non vogliono certo essere da meno!
Come far fronte quindi ai terribili due anni?
Se si segue la fisiologia e il ritmo della giornata di un bambino, i due anni non saranno più così terribili da affrontare e superare!
Come già detto, è l’adulto che conduce il bambino a seguire un ritmo a lui consono, in un contesto opportuno, con la giusta alternanza tra la realizzazione di attività sicure e il bisogno di calma e riposo.
Benché vediamo già che a questa età i bambini sono intelligenti, non chiediamo loro più di quanto necessario, ricordiamoci che sono pur sempre bambini.