Portare i bambini in montagna è un’esperienza meravigliosa: l’aria fresca, il contatto con la natura e la possibilità di scoprire paesaggi unici sono vantaggi inestimabili per tutta la famiglia.
Tuttavia, per i più piccoli, l’altitudine e i cambiamenti ambientali possono rappresentare una piccola sfida, soprattutto per i neonati e i bambini in età prescolare.
Tra gli oggetti indispensabili da portare in montagna, il ciuccio riveste un ruolo di grande importanza, spesso sottovalutato.
Le raccomandazioni pediatriche supportano l’uso del ciuccio per aiutare i bambini a gestire i cambiamenti di pressione durante i viaggi in montagna.
Le variazioni rapide di altitudine possono causare difficoltà nella compensazione della pressione nell’orecchio medio, un fenomeno noto come barotrauma, che nei bambini piccoli si manifesta spesso con disagio e pianto.
La suzione di un ciuccio stimola la deglutizione, contribuendo a ridurre questa pressione e alleviare i sintomi di “orecchio tappato”.
Questo è particolarmente utile in situazioni di rapide salite o discese, come quelle in auto o in funivia, oppure durante un soggiorno ad altitudini più elevate.
Inoltre, i pediatri raccomandano di procedere gradualmente nell’aumentare l’altitudine, prevedendo soste per acclimatazione e limitando l’esposizione dei neonati a quote troppo elevate (non oltre 1.500-2.000 metri nei primi anni di vita) per evitare altri effetti indesiderati, come il mal di montagna.
Questi accorgimenti rendono l’uso del ciuccio non solo un oggetto consolatorio, ma anche un valido strumento per favorire il benessere dei più piccoli in situazioni specifiche.